Questa sera siamo andati alle Terme del Tettuccio a Montecatini, per festeggiare le nozze d'argento di una coppia di amici di Antonio: tanti gli intervenuti, da varie parti d'Italia, per condividere con i protagonisti e la loro famiglia un risultato di così grande significato.
Se un tempo passare tutta la vita assieme era per una coppia l'effetto automatico di una scelta originaria più o meno azzeccata, ma che non veniva messa in discussione, oggi le cose sono davvero cambiate (vedi). Al punto che anche il business si è adeguato ai nuovi costumi delle coppie italiane (e non solo italiane): visto che è sempre più difficile raggiungere il traguardo dei 25 anni, sono in calo gli acquisti dei classici "oggettoni d'argento", mentre è più facile che nei più attrezzati negozi di articoli da regalo e casalinghi si trovino le "liste di divorzio" copiate dall'idea dei magazzini inglesi Debenhams (vedi); e chissà che prima o poi anche in Italia arrivi la fiera dei divorziati e dei separati, su modello di quella francese (vedi).
E' difficile non essere "valutativi" in situazioni del genere, ma è sbagliato esprimere giudizi personali in situazioni così delicate e così personali. E dall'esprimere giudizi mi guardo bene pure io.
E' bello che una coppia come quella festeggiata oggi abbia rinnovato ogni giorno, per 25 anni, il senso dello stare insieme, superando nella quotidianità gli ostacoli incontrati; e che lo abbia fatto non per obbligo sociale, ma per scelta consapevole, come un valore aggiunto da tutelare e non uno stato da conservare in assenza di alternative perseguibili.
In effetti il divorzio risulta essere "un lusso da ricchi" (vedi): separarsi causa effetti non solo sul fronte affettivo ed emozionale, ma anche e soprattutto su quello pratico. Chi si ritrova senza casa (perché la casa coniugale è stata assegnata al coniuge), deve far fronte alle spese di mantenimento, pagare un nuovo affitto, farsi carico a nuove spese che spesso sono insopportabili rispetto al proprio tenore di vita. Quando poi ci si mette la crisi nel mezzo, la situazione diventa disperata: solo la Caritas o gli amici possono dare una mano.
Da qui la grandissima presenza di "separazioni e divorzi in casa": la famiglia rimane formalmente e materialmente unita, ma gli affetti e i progetti di vita sono altrove.
Festeggiando questa sera gli amici che hanno raggiunto l'obiettivo di 25 anni di matrimonio, mi sento di condividere appieno il valore aggiunto di questa continuità, provando apprezzamento e piacere. Una bella festa, in un luogo davvero molto evocativo, con persone simpatiche e affettuose. Menù decisamente all'altezza.
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