Finite le feste, si torna a lavorare. Non in ufficio, badiamo bene, ma nell'antro domestico, dove mi sto prendendo cura del mio libro in gestazione. Oggi altre 20.000 battute: un buon risultato, che mi porta sia a perfezionare il testo precedentemente scritto, ampliandolo e articolandolo con maggiore dovizia di particolari, sia a scrivere parti nuove, che a propria volta richiederanno interventi di labor limae.
Devo ammettere che questa seconda giornata di scrittura è stata altrettanto produttiva rispetto alla prima: il silenzio e la concentrazione hanno decisamente prevalso sulle inevitabili incursioni della vita vera nella mia giornata. Poche le interruzioni a cui ho dovuto far fronte, dedicando la mia attenzione a piccoli compiti sociali e personali.
La scrittura è decisamente una attività solitaria, silenziosa e "lenta": richiede un continuo andirivieni sull'intero testo, ed alterna momenti sistematici a momenti di maggiore casualità nell'intervento di correzione, perfezionamento e sistemazione. Non saprei proprio come fare se dovessi tornare alla carta e alla penna: il gioco del copia-incolla, del taglia-e-sposta funziona così bene da inibirmi qualunque ricorso alle amatissime stilografiche, che uso solo per qualche appunto volante.
La serata si preannuncia gradevolissima, in compagnia di amici cari che non vedo da tanto tempo, e che meritano tutta la mia attenzione e le mie cure. Una pizza qui sotto, alla Diligenza, e poi un dopo cena sul divano di casa, a scartare regali, fare gossip bibliotecario e raccontarci tutto il resto della vita, fino all'arrivo del sonno!