Ieri ho avuto il piacere di conoscere lo street artist pescarese Millo, al secolo Francesco Camillo Giorgino, conosciuto a livello internazionale per i suoi grandi murales in bianco e nero attraversati da note di colore e disegni pieni di dolcezza e speranza. Opera proprio in questi giorni a Pistoia, per la realizzazione di un murale presso il Giardino di Cino, uno spazio in pieno centro storico che è stato oggetto di un progetto di rigenerazione urbana da parte dell’Associazione Spichisi hnell’ambito dei patti di collaborazione approvati dal Comune di Pistoia.
Timido e introverso, semplice e pensieroso, Millo preferisce usare la propria arte per comunicare, molto di più delle parole: quasi imbarazzato dalla presenza di un folto pubblico arrivato alla San Giorgio per incontrarlo, l’artista si è comunque lasciato andare a incursioni nella sua storia personale e nella sua poetica artistica.
La sua arte non è corrosiva né di semplice denuncia rispetto al degrado delle aree urbanizzate e abbandonate; soprattutto Millo sa benissimo che non è certo un murale colorato a riqualificare uno spazio che ha perso la propria identità. La riqualificazione è fatta dall’asfaltatura della strada, dalla presenza dei mezzi pubblici, dall’illuminazione funzionante, dalla vita sociale che torna a scorrere in un certo spazio. L’arte fa da contorno e da abbellimento ad un’operazione che richiede uno sforzo corale di rigenerazione urbana, e che vede come protagonisti gli enti pubblici e i cittadini.
Davvero una persona speciale, che sa esprimere il proprio desiderio di rendere il mondo più bello con una dolcezza fuori dal comune.