Oggi completiamo il percorso formativo avviato lunedì scorso con Isabella Venturi di Human Relations sul tema delle conferme e delle disconferme all'interno del nostro gruppo di lavoro. Tutti i colleghi rispondono con partecipazione ed entusiasmo alle sollecitazioni di Isabella, sentendosi immediatamente coinvolti nella individuazione delle situazioni nelle quali si sentono disconfermati o riconscono di avere prodotto disconferme a danno di altri. E' molto interessante scoprire che lo stesso evento oggettivo (lo stesso "territorio") sia interpretato da alcuni in un modo del tutto opposto da come lo interpretano altri: le "mappe" non coincidono!
La disconferma è davvero una brutta bestia: come scrive Paolo Borsoni in Metacomunicazione, doppio legame, disconferma, la disconferma è qualcosa di molto più profondo di una negazione: non operando sul piano immediatamente conflittuale, la disconferma è meno diretta, più subdola, e avviene attraverso modalità capaci di costruire atmosfere di insicurezza, instabilità e incertezza. L'effetto è quello di squalificare, ignorare, mettere in dubbio, ridicolizzare. I testi di approfondimento sulla materia si focalizzano prevalentemente sui casi in cui la disconferma sia agita da una persona posta in posizione di superiorità, ad esempio nella gerarchia lavorativa. Ma esiste anche la disconferma dal basso, ovviamente più prudente, perché esposta alla reazione del soggetto più potente, ma altrettanto efficace, quando opera nei contesti caratterizzati da relazioni interne non fortemente segnate dalle differenze gerarchiche.
Il tema è decisamente interessante: abbiamo scritto una ricca serie di appunti che ci saranno utili per proseguire il lavoro nei prossimi mesi.