Oggi una buona parte della giornata lavorativa è dedicata al portale web della Biblioteca San Giorgio: organizziamo un corso di aggiornamento sul suo uso, rivolto al personale interno, e dedichiamo alcune ore di riflessione di gruppo agli sviluppi che può avere la comunicazione di area "social" per la nostra biblioteca. Partner di questa riflessione, due giovani bibliotecarie particolarmente appassionate e competenti, che stanno preparando con me un secondo articolo sulla comunicazione della biblioteca, destinato ad essere pubblicato nel mese di novembre sulla rivista Biblioteche oggi, ad integrazione di un primo contributo scritto nelle scorse settimane ed in uscita a ottobre.
Il portale è una vera e propria "macchina da guerra", che può incrementare la propria potenza di fuoco con alcuni interventi di aggiornamento e miglioramento. Nella nuova situazione organizzativa che si è delineata a Pistoia dal 1° agosto scorso, conto di poter intervenire con maggiore efficacia di quanto in precedenza abbia potuto fare, dedicandomi direttamente alla cura di alcuni aspetti fondamentali del portale, come la manutenzione della sua coerenza, il controllo della completezza delle informazioni e del loro aggiornamento in tempo reale.
Al momento la gestione, l'implemento e l'aggiornamento del portale sono affidati ad una redazione collettiva, composta da poco meno di dieci persone: la scelta della "diffusione" è stata dettata non tanto dalla impossibilità di individuare una figura unica a cui affidare l'intera cura del sito web, sottraendola al lavoro operativo in biblioteca, quanto dalla scelta strategica di farne "cosa di tutti", condividendo il più possibile il suo senso di "versione virtuale" della biblioteca reale. Una scelta, questa, in cui ho sempre creduto, anche quando – in tempi lontani – ero solo io ad occuparmi del sito della Biblioteca Fucini di Empoli.
Sono fiduciosa della possibilità di riacquistare una parte di operatività che il ruolo dirigente mi aveva sottratto in questi anni; anche se già dalle prime settimane nel ruolo di direttrice del sistema bibliotecario cittadino e coordinatrice di quello provinciale, mi rendo conto di quanti "fronti di guerra" siano aperti contemporaneamente, e di quanto sia operativamente complicato presidiarli tutti.