Oggi il gruppo di lavoro che sta tramando per la preparazione del convegno del 5 ottobre sul "femminile nel lavoro" (chiamamolo per adesso così) si è ritrovato alla Biblioteca San Giorgio per una intensa mattinata di brainworking comune. Dal titolo al sottotitolo, dalle necessità tecnologiche all'organizzazione materiale sul chi fa che cosa, tutto è oggetto di un impegnativo lavoro comune di analisi, approfondimento, costruzione e decostruzione. Tante le cose che siamo riuscite a condividere, prendendoci solo una piccola pausa per un caffè e tuffandoci a capofitto nella soluzione delle tante questioni ancora sospese.
Il nostro intendimento comune è quello di creare un momento seminariale nel quale mettere alla prova un'idea: quella secondo la quale uno dei modi (per carità, non l'unico!) per uscire dalla crisi sia quello di adottare un nuovo paradigma interpretativo della realtà: senza rimanere prigionieri dei suicidi per motivi economici, senza girare a vuoto nella ruota delle cose che non funzionano, per puntare l'attenzione su ciò che funziona e rimettersi in movimento attraverso l'impiego di nuove strategie di relazione, che un tempo si sarebbero definite "femminili": prendersi cura, accogliere, sostenere, comprendere, ascoltare. Per uscire dal labirinto nel quale finiremo per essere tutti depressi, e inabili, c'è bisogno di un colpo di reni, che è prima di tutto uno scarto negli atteggiamenti e negli approcci. That's it.