Le vacanze sono ormai terminate. Agosto sarà un mese di lavoro intenso e ricco di soddisfazioni. Ma la tipica sospensione delle attività extra che caratterizza questo mese mi permetterà di ritagliare anche un po’ di tempo da dedicare al decluttering, ovvero alla cura di alcune aree della casa da sottoporre a riordino, pulizia e riduzione degli oggetti in esse conservati.
Togliere di mezzo ciò che non serve, buttare via il ciarpame, trovare una nuova casa agli oggetti che io non uso più ma possono far comodo ad altre persone, riorganizzare gli spazi in modo tale che – con un numero minore di cose in giro – possano conservare più a lungo un aspetto ordinato e funzionale: ecco ciò che mi propongo di fare questo mese. Obiettivo operativo simbolico: liberare la casa di almeno 100 oggetti inutili. Se poi saranno 120 o 80, poco male. L’importante è per me tradurre in pratica il principio generale che ispira il decluttering, ovvero che in un ambiente con meno oggetti, dove ogni cosa ha una sua casa perché serve a qualcosa, si vive meglio, lo stress diminuisce e si risparmia tempo da destinare al riordino.
Oggi comincio da un piccolo progetto: riordinare il carrello dei vini e dei liquori. E’ un carello Foppapedretti che nelle diverse case in cui ho abitato ha svolto egregiamente il compito di stoccare le bottiglie in uso e conservare quelle da aprire nelle tante occasioni conviviali che il nostro stile di vita rende così frequenti. Era già un po’ di tempo che mi limitavo solo a swifferarne il contenuto, giusto per evitare l’accumulo di polvere, senza però fare un’analisi dettagliata di ciò che meritava di essere conservato o che era meglio buttare via.
La prima operazione è quella classica: svuotare tutto, per poi pulire il carrello e stabilire una prima ripartizione possibile delle bottiglie da ricollocare: sopra gli champagne e i liquori ancora chiusi, sotto i vini rossi e quelli bianchi (pochi, i bianchi “pronti” sono già in frigo). Nei comparti laterali, quelli che rimangono attivi anche quando il carrello è chiuso, le bottiglie già aperte di grappa, cognac, marsala e cherry.
Una bella strofinata a tutte le bottiglie, che una dopo l’altra trovano la propria posizione nell’esercito delle bevute. Non superano la selezione sette bottiglie, aperte da troppo tempo per poter essere condivise ancora con gli amici. Le prime vittime del decluttering trovano subito la strada della campana del vetro: dunque, è bastata un’oretta per rendere “splendido splendente” il mio carrello, e portare il contatore degli oggetti da buttare a quota 93.
Per oggi basta: le cose da fare sono tante, e non voglio fare l’errore di spendere troppe energie sul riordino, per poi cambiare idea e mollare il progetto dopo pochi giorni.