Ann Demarais-Valerie White
La prima impressione.
Come imparare a dare il meglio di sé fin dalla prima volta
Milano, Corbaccio, 2004
La "prima impressione" è la prima e forse l'unica occasione che abbiamo per far capire agli altri chi siamo davvero: sia come individui che come rappresentanti di una istituzione pubblica siamo chiamati a capire quanto questo primo contatto possa diventare cruciale per determinare l'opinione che gli altri si fanno sul nostro conto.
Quando non si è in grado di offrire una immagine accurata e veritiera di noi stessi, abbiamo il dovere di cambiare il nostro modo di presentarsi, affinché il "filtro" della prima impressione non ci danneggi troppo.
Attraverso l'esame dei "doni sociali" a cui attingere e i sette "pilastri" con cui rafforzare la prima impressione, il libro accompagna il lettore in un viaggio di scoperta alla consapevolezza di sé e del proprio ruolo nella relazione con l'altro, all'insegna della sincerità e del rispetto dei valori altrui.
La frase da ricordare:
"Durante una prima impressione, gli altri vedono soltanto un piccolo campione di ciò che voi siete in realtà, una percentuale minima della vostra vita. Ma ciò rappresenta la loro conoscenza al cento per cento. Mentre voi avete una vita di esperienze… un estraneo ne è totalmente all'oscuro. Tutto ciò su cui può lavorare è costituito dall'idea che si è fatto in occasione del primo incontro; e, inconsciamente, sarà portato a ritenerla un'accurata rappresentazione della vostra persona" (p. 22)
Perché questo libro può interessare ai bibliotecari:
Al pari delle persone, anche le biblioteche sono sottoposte alla legge della prima impressione: in occasione del suo primo contatto, l'utente si costruisce un'idea – positiva o negativa – della istituzione con cui è entrato in relazione: l'impatto emozionale di questa impressione avrà effetti duraturi sul suo giudizio.