Una straordinaria coppia Deneuve-Depardieu, certo lontana dall'Ultimo metrò di oltre trent'anni fa, ci regala un paio d'ore di buon divertimento con questa Potiche, una storia leggera, ben realizzata, che merita la fatica del prestito del DVD in biblioteca.
Suzanne, figlia amatissima del proprietario di una fiorente fabbrica di ombrelli, è diventata la moglie-soprammobile di un uomo borioso e superbo, che ha assunto il comando della fabbrica e si comporta in modo del tutto prevedibile con gli operai (da sfruttare), con la segretaria (da usare per i propri giochi erotici), con la famiglia (da ignorare ma mantenere nel lusso di un villone ricco di ogni comfortl).
Tutto è destinato a scorrere per sempre all'interno di questi cliché, finché un giorno gli operai della fabbrica rapiscono il padrone per obbligarlo a offrire loro migliori condizioni salariali e di vita. Per liberarlo, la donna chiede aiuto al deputato-sindaco della città, un comunista con il quale ha avuto una storia di gioventù. Suzanne comincia così ad assaporare la novità di pensare con la propria testa e di essere responsabile di se stessa e del futuro della fabbrica: una novità a cui è chiamata ad abituarsi in fretta, quando un infarto costringe fuori gioco il marito.
E dunque Suzanne, assieme ai suoi figli, si mette alla testa dell'azienda rilanciando le produzioni e innovando l'offerta, concedendo agli operai salari migliori e gestendo "da donna" gli affari di famiglia, fino a mostrare di poter essere qualcosa di molto diverso da una bella statuina da tenere in mostra sul mobile del salotto buono.