In queste ultime settimane, durante le quali i giorni di festa hanno significativamente messo in secondo piano il tempo di lavoro, io e Antonio ci siamo goduti su Amazon prime una serie televisiva americana che ci ha appassionato al punto da essere vinta solo dal sonno, in piena notte: “Scandal”, che vede protagonista Kerry Washington nel ruolo dell’avvocata afroamericana Olivia Pope. Si tratta di una serie “vecchia”, come dice la voce Wikipedia ad essa dedicata: andata in onda negli USA tra il 2012 e il 2018, ed in chiaro su Rai3 dal 2013. Ma il bello della TV on demand è che, se non hai visto una cosa, e non ne hai mai sentito parlare, quella cosa è nuova di pacca, come fosse uscita al momento. Brand new! E quindi è possibile buttarsi a capofitto negli episodi, senza sentirsi per nulla in ritardo sulla vita. Che bellezza: fosse possibile fare così anche in real life.
Dunque, dicevamo: Olivia Pope è una figura incredibile. Una donna afro-americana decisamente bella, nel fiore degli anni (tra i 35 e i 41, stando all’età anagrafica dell’attrice che interpreta il personaggio), con un guardaroba più che degno del detto “dress for success”, che ha fatto parte dello staff più vicino al presidente Fitzgerald Grant III e che dopo le elezioni ha deciso di uscire dall’entourage della Casa Bianca per mettersi in proprio, e creare una sua azienda in compagnia di un gruppo fidatissimo di scudieri: l’azienda, la Pope & Associati, risolve problemi in capo ai potenziali clienti, togliendoli fuori dai guai anche a costo di non piccole forzature. della legge e della verità, inverando il principio che fu di Machiavelli “Il fine giustifica i mezzi”.
Il ritmo degli episodi è al cardiopalma: ne succedono di tutti i colori, e quando pensi di avere capito chi è il cattivo e chi il buono, zac, arriva il colpo di scena che ti fa subito portare le mani al viso, e dire che non ci avevi capito proprio niente. Perché in effetti i buoni sono spesso cattivi, e qualche volta persino i cattivi sono buoni. E mentre siamo lì a domandarci “Ma quanti alcolici bevono, ‘sti personaggi?”, ci viene voglia di comprare subito, anche noi, per la nostra casa, un magnifico set di bicchieri a calice dal gambo lunghissimo ed elegante mentre non potremo mai fare lo stesso con i vini, assolutamente fuori dalla nostra portata, neanche ci pagassero tutti gli straordinari del mondo. Ma a noi va bene anche un Chianti, che fa la sua porca figura, in ogni caso, nei bicchieri ad alto stelo.
Olivia non è solo bella ed elegante: è carismatica, intelligente, competente, forte, cocciuta e determinata nei suoi scopi. Ha tutte le qualità positive che vorremmo avere, e che ci renderebbero del tutto speciali, anche se umane: lei non è una wonder woman, tant’è vero che piange, si innamora degli uomini sbagliati (questo lo facciamo anche noi normali, peraltro), non sa cucinare (e infatti nel suo frigo non c’è mai niente: lei vive di vino e popcorn, e poi mangia spesso robaccia da consegna a domicilio, oltre che gustare cibi raffinatissimi nei migliori ristoranti). E’ ricca: cosa che non guasta mai. Ha studiato in un costosissimo collegio svizzero (noi invece siamo andate a piedi alle medie pubbliche vicino casa). Ma la cosa che ci (mi) piace di più è come parla: velocissima, tirando fuori tutti gli argomenti che a noi restano normalmente nel gozzo, e che anzi non ci vengono neppure in mente. Essendo nera, sa di dover fare fatica doppia rispetto ai banchi, ma noi le riconosciamo non una superiorità doppia ma almeno quadrupla. Insomma, Olivia è inarrivabile. Fuori classe.
Seguire la serie costa pochissimo (solo i giga consumati per la connessione a internet) ma vale più di mille sedute dallo psicologo per rafforzare la nostra autostima: è un modello incredibilmente forte, di cui non ci si può altro che innamorare. E non è forse un caso che una italianissima marca di borse artigianali si sia ispirata proprio a Olivia. abbia preso il suo nome, che sia stata scelta come personaggio televisivo maggiormente in grado di rappresentare il girl power (vedi): un modello, in qualche modo, da cui imparare molte lezioni: almeno nove, stando almeno a quanto scrive Vanity Fair sulle nove lezioni di Olivia Pope,
Ora però scusate: mi aspetta un pomeriggio di maratona con Olivia.