Eccomi di nuovo qui, dopo tanti (troppi) mesi di lontananza da questo blog. Un vero peccato interrompere una abitudine di scrittura libera che mi ha sempre divertito e rilassato, al pari di un buon film comico seguito con un occhio aperto e uno chiuso, sul divano, sorseggiando una buona tazza di tè caldo. Cos’è successo di così tanto importante in questi mesi, per rinunciare ad una gioia così intensa? Ho scritto un libro. Ma non uno di quei librini di poche pagine con cui mi sono cimentata finora: e proprio grazie alle poche pagine posso dire di averne pubblicati nove, di librini. Un libro vero, di quelli grossi, e soprattutto di quelli che richiedono uno studio accurato e approfondito, una vera e propria esplorazione in termini di ricerca e scoperta.
Ad esso ho dedicato tutto il mio tempo libero: quasi tutte le vacanze estive, con poche incursioni sulla spiaggia di Bagnara Calabra, le ferie attorno a ferragosto, trascorse a casa, il sabato e la domenica (per le ore non dedicate alla famiglia), le sere sottratte al divano, una mezzoretta prima di cena, visto che a casa si cena tardissimo e anche a far tardi al lavoro c’è sempre un po’ di tempo per ricomporsi e focalizzare le energie su qualcosa. Tutti scampoli di tempo, visto che il lavoro si prende sempre la parte più grossa e più bella della giornata, e le cose da fare sono state davvero tante quest’anno. Si dice che, ad impiegare solo scampoli di tempo, si ottengono solo scampoli di pensiero: vero. E proprio perché volevo andare oltre lo scampolo di pensiero, dando al mio libro la foggia del pensiero completo, ecco che la fatica è stata ancora più grande e importante. Mi sono sentita messa alla prova con tutti i neuroni, con tutte le energie di cui sono capace. Chi leggerà il risultato finale avrà il compito di scoprire se l’impegno profuso ha prodotto ad un risultato degno: io mi limito, adesso, a tirare il fiato, e a consolarmi nell’essermi lasciata alle spalle un pensiero che ha pesato sulle mie povere spalle, invadendo di incubi il sonno notturno.
Ora tutto è nelle mani del mio bravissimo editor, che sta curando la “posa in opera” del manufatto, e che mi passerà le prime bozze per la correzione. Avrei davvero piacere di poter farmi questo libro come regalo di natale: ma è già un regalo avere espunto il suo pensiero dalla lista delle mie preoccupazioni. Per nascere, ci metterà il tempo di cui ha bisogno.
Ho avuto la prova scientifica che per un impegno di questo tenore c’è bisogno di tutto il tempo, e non della mezzoretta che manca prima che sia pronta in tavola la pastasciutta: non a caso, lavori del genere vengono svolti dai professori universitari, che hanno tempo di dedicare allo studio e alla ricerca tutte le energie che studio e ricerca esigono. Ho osato davvero troppo, ma voglio sperare che lo sforzo sia valso la pena.
Non resta che aspettare, e godersi un nuovo tempo ritrovato: ritrovato giusto qualche giorno, perché riparto con una nuova avventura. Mai stata capace di stare ferma, buona e senza obiettivi sempre troppo alti per me, per più di una settimana. Via verso la nuova avventura!
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