Impalpabile, ma solida; evanescente, ma difficile da modificare; precaria, ma capace di lasciare tracce indelebili: la reputazione di un individuo, di una organizzazione, di una azienda è una “brutta bestia” che non possiamo pretendere di addomesticare, ma che merita tutta la nostra attenzione.
Qual è la reputazione che la nostra biblioteca si è costruita nel tempo? Ne siamo soddisfatti o abbiamo la sensazione che essa non sia apprezzata quanto merita? Possiamo fare qualcosa per migliorarla? E, se sì, in quale ambito possiamo intervenire? A questa ed altre domande il libro offre in risposta alcune piste di approfondimento, nella duplice consapevolezza che la reputazione della biblioteca, fondandosi sui giudizi e pregiudizi delle persone che entrano in contatto con essa, non può essere controllata direttamente, ma rappresenta uno degli asset strategici più decisivi per il futuro. Essa infatti dà il segno di come la biblioteca è percepita all’interno della comunità e di quali valutazioni è fatta oggetto, divenendo parte integrante del suo potenziale posizionamento nel quadro complessivo dell’offerta di cultura e tempo libero.
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