Nonostante la giornata faticosa, vale la pena uscire per andare a vedere "Margin call", un film appena uscito nelle sale italiane con la firma del regista indipendente J.C. Chandor. Si tratta di un esordio di tutto rispetto, giacché la storia è di quelle che prende dal primo all'ultimo minuto; merito sicuramente degli attori di calibro tutt'altro che secondario (Jeremy Irons e Kevin Spacey non sono certo nomi da poco), ma anche del tema al centro delle nostre preoccupazioni giornaliere: la crisi, e soprattutto la sua origine "finanziaria". Il film ci porta nel dietro le quinte di un mondo fatto di squali che si sono arricchiti con le speculazioni, e che all'improvviso, nell'arco di 24 ore, si trovano sull'orlo del baratro per gli effetti delle loro stesse azioni.
Nel gelo dei rapporti tra chi licenzia e chi viene licenziato in pochi minuti, vedendo distruggere un'intera vita di lavoro, scorrono le lotte di potere che vedono i "grandi capi" soccombere di fronte a quegli stessi meccanismi che fino al giorno prima li hanno arricchiti e che ora stanno per distruggerli.
Non c'è spazio per i litigi, non c'è spazio per l'umanità. Ognuno cerca di salvare quello che può, salvaguardando quell'apparenza di splendido benessere sulla cui base hanno costruito una vita al di sopra dei propri mezzi.