Michele e Attilio: Michele, il nipote, che ancora non ha iniziato a vivere, ma ora si trova bloccato dalla pandemia; Attilio, il nonno, che ha vissuto la sua vita e ora si fa bloccare dalla paura del contagio. Il virus ha bloccato la società: il governo nazionale ha approvato una serie sempre più stringente di decreti “Io mi tappo in casa di nuovo”, l’economia va a rotoli, l’umore è così basso da preannunciare imminenti conflitti sociali. Il Previdente del Consiglio, più interessato al suo ciuffo e alla sua immagine su Instagram, adotta misure che cercano di non scontentare nessuno; il leader del Partito del Lavoro Guadagno Pago Pretendo e il Ministro delle Attività Improduttive o Inattività Produttive stanno al gioco, nella vana speranza che qualcuno li tiri fuori da un guaio mondiale che non sono certo in grado di governare. La società è divisa in classi: i lavoratori in smart working, che pur rimanendo a casa sono riusciti a mantenere il lavoro e il reddito di prima della pandemia; i fabbricatori che producono le merci, i consegnatori che le consegnano, i privilegiati che non fanno nulla e trascorrono nelle seconde case la loro vita, e tutti gli altri, ormai arrabbiati e impauriti.
L’unico modo per evitare la guerra civile, ormai alle porte, è controllare l’umore delle persone: ci pensa Happydemia, una multinazionale che si occupa della distribuzione a domicilio di psicofarmaci: Pitamiz, il suo Amministratore delegato, è un uomo influente nei salotti del potere, che riesce a sottoscrivere convenzioni milionarie col Governo. Tutti potranno ricevere gratis, direttamente a casa propria, le medicine utili a sognare bei sogni, a calmare le proprie ansie, ad uscire sia pure temporaneamente dalla prigione della pandemia.
Il giovane Michele, di fronte alla prospettiva di iscriversi alla facoltà di smart working, da seguire rigorosamente a distanza, decide di lavorare per Happydemia, diventando un consegnator libero di girare per la città. In questa veste incontra Miriam, anch’ella consegnator, di cui si innamora pur senza averla mai vista in volto, perché indossa costantemente la mascherina di protezione, senza la quale si sentirebbe come nuda.
La loro attività è oggetto di una crescente ostilità sociale, che porta a scontri e attentati: per questo tutti i consegnator entrano in sciopero, portando il paese sull’orlo del baratro.
Un libro arguto e pungente, dove la satira gioca sapientemente con la realtà più strampalata che mai avremmo immaginato di vivere.
Giacomo Papi
Happydemia
Milano, Feltrinelli, 2020