I giorni d’agosto che ho dedicato al riposo casalingo, prima ancora di partire per le ferie, sono perfetti per godersi qualche serie divertente e piena di colori e allegria, senza sentirsi troppo in colpa per avere improvvisamente, ehm, abbassato il livello dei consumi culturali. Uno dei miei guilty pleasures di questi giorni è appunto Glamorous, una miniserie in 10 puntate che gioca tutte le sue carte sul fascino incontrovertibile di Kim Cattral, l’attrice che tutti abbiamo amato più di ogni altra nel ruolo di Samantha Jones nella serie cult “Sex and the city”. Qui la magnifica sessantasettenne Kim interpreta un personaggio su misura per lei: la divina imprenditrice Madolyn Addison, che – dopo un passato ormai lontano da modella di fama planetaria – ha messo su una fiorente impresa di cosmetici di alta gamma. Vale la pena seguire la serie solo per rimanere a bocca aperta di fronte ai suoi outfit leggendari, dandole mille volte il cinque per non aver accettato di far parte del tristissimo progetto voluto da Sarah Jessica Parker per il seguito di “Sex and the city”. Troppo intelligente per capire che rimettere le mani su quel passato lontano (la prima stagione era uscita nel 1998) avrebbe imbruttito un mito che doveva rimanere proprio lì: nel passato.
Qui la grande Cattral fa il suo gioco di super-divina, con un pizzico di umanità e curiosità che la colloca mille chilometri lontana dalla Miranda Priestly de “Il diavolo veste Prada”: è una super-leader che ispira in positivo tutti coloro che la circondano, che non possono far altro che adorarla, non potendo andare oltre il ruolo di comparse minuscole al suo cospetto. E questo avviene anche al co-protagonista, un ragazzo di vent’anni dall’identità sessuale liquida, che cerca disperatamente il successo come influencer nel campo della moda, ma in realtà fa il commesso part-time nel reparto cosmetici di un supermercato. Il suo gusto in fatto di moda, la sua capacità di ascoltare e captare i bisogni delle persone lo trasforma però in un candidato perfetto per il ruolo di assistente alla divina Medolyn: nel nuovo ruolo vivrà assieme a lei le alterne vicende dell’azienda cosmetica.
Un serial decisamente queer, che offre un caleidoscopio di comportamenti sessuali sui quali non c’è niente da dover spiegare: per questo potrà piacere alle giovani generazioni, che magari non hanno per la divina Samantha tutta la venerazione provata dalla nostra.