La giornata si apre col mal di testa: sarà l'effetto del cambio di letto, combinato con il cambiamento del tempo climatico. O la stanchezza del viaggio di ieri. O il rifiuto dell'organismo all'idea che le vacanze sono finite, e che la vita normale ricomincia presto. Fatto sta che è tutto un aprire bustine di Oki per poter alzarsi e dar corso agli impegni della giornata.
Faccio anche un salto in ufficio, per definire i turni di lavoro dei colleghi della prossima settimana, smaltire la posta arretrata (ma per fortuna non c'era un gran che), annusare le novità nell'aria e cominciare a mettere in agenda i classici adempimenti "da rientro" che gli uffici comunali mi richiedono: il controllo dei residui passivi, lo stato di attuazione degli obiettivi, la verifica dei pagamenti da parte di altri soggetti a nostro favore. Niente che riesca a mettermi in agitazione, per fortuna.
Al rientro a casa, trovo la spesa fatta e il frigorifero di nuovo pieno: Antonio non è rimasto certo senza far niente durante la mia assenza. Dopo un pranzo straordinariamente frugale rispetto alla media del periodo, ci concediamo un bel riposo pomeridiano, prima di tuffarci in una bella festa di famiglia, in programma a Cascina: per i suoi 59 anni, mio cognato ha ricevuto in dono da mia sorella e mio nipote una moto Triumph tutta cromata, e molto vintage. Io non mi intendo di motociclette: posso solo dire che è enorme, e che non riuscirei mai a guidarla. Le moto non rientrano tra le mie passioni, e quindi non sono in grado di apprezzare la bestia lucente che fa bella mostra di sé davanti casa.
Dolcissima la bella Smilla, che per tutta la sera si piazza accanto a me, riempiendomi di zampate poderose, in cambio di piccoli pezzettini di salsiccia.