Oggi tocca proprio a lui: il baby. "Bibliotecario, il mestiere più bello del mondo" è fucsia e verde: colori allegri, che portano bene. Il baby viene presentato assieme ad altre quattro pubblicazioni della stessa collana nella Sala San Carlo Borromeo delle Stelline, in un evento collaterale al convegno principale. Numerosi i bibliotecari che conosco, tra i presenti all'incontro. Mi sorprendo a firmare autografi come fossi Sveva Casati Modignani, ma con un conto in banca decisamente meno pingue.
Ma la vendita c'è, e mi fa un certo qual effetto. Il prezzo è abbordabile anche ai bibliotecari, che dal punto di vista finanziario sono decisamente dei poveri cristi, nonostante la ricchezza culturale che mettono in campo e creano ogni giorno. In effetti è anche per questo che ho scritto il libro: i bibliotecari hanno bisogno di maggiore riconoscimento sociale e quindi economico!
Torno a casa nel primo pomeriggio, incappando in uno sciopero di treni che mi consegna sui gomiti a Pistoia non prima delle 19.30. A prendermi alla stazione Antonio, a cui il libro è dedicato. Vedere la dedica stampata nella pagina che precede il frontespizio lo fa sentire molto orgoglioso di me.