Settimana con i controfiocchi, a giudicare dall’agenda che straborda e inonda con le sue inesauribili todolist un piccolo grumo di 144 ore di vita, così baldanzose e piene di sé da sentirsi come 288. Sarà l’effetto dello scatolone proveniente dalla Bibliografica, con tante copie del nuovo libro che fanno bella mostra di sé nel mio studiolo domestico: acquistate dall’editore non tanto per garantire un minimo di vendita al povero titolo, quanto per dare sete al desiderio di omaggi da parte di amici e colleghi. I quali da veri amici dovrebbero fare uno sforzettino economico per garantirmi l’obolo del diritto d’autore, ma preferiscono destinare gli sforzettini ad obiettivi più elevati, come lo shopping in centro e quindi non si fanno scrupolo di chiedere copie in regalo. Menomale che il libro costa davvero poco, sennò lo sforzo di scriverlo avrebbe avuto come terribile compagno di merende anche un preoccupante segno negativo sul conto corrente, già tragicamente provato dalla spending review dei nostri giorni e dalle ristrutturazioni aziendali di qualche anno fa.
Tantissime davvero le cose da fare, tra lavoro istituzionale, casa, impegni personali, associazionismo, cura della web reputation nei diversi canali di comunicazione aperti, preparazione di alcuni impegni extra-istituzionali in programma la prossima settimana. Per fortuna il cambio dell’ora e l’arrivo della bella stagione rendono l’operazione del wake up molto meno problematica rispetto alle scorse settimane. Schizzare fuori dalle coperte e mettersi in movimento è estremamente più facile, dopo un mese di marzo davvero molto lungo, freddo e impegnativo. All'imminente mese di aprile il compito di tirare su il morale in via definitiva, o almeno fino a natale.