Recupero: con questo termine si intende tecnicamente il riposo compensativo per il lavoro straordinario svolto – nel mio caso particolare, di "posizione organizzativa" – durante un giorno festivo, non prevedendo la posizione in questione trattamenti accessori oltre alla specifica indennità. Detto così, sembra una roba bruttissima, molto burocratica. In realtà significa rimanere a casa una mezza giornata, per "pareggiare" il lavoro svolto di domenica, non potendo ricevere alcun compenso per lo straordinario lavorato.
Ne approfitto per riposare e soprattutto per rimettere ordine fisico e mentale nelle mie cose personali e professionali: la sensazione prevalente è quella di camminare sempre un passo indietro rispetto all'insieme delle richieste provenienti dal mondo esterno, privato e lavorativo. E la distanza dalla sensazione di pieno controllo delle diverse istanze della vita si riverbera nella vista degli oggetti non in ordine come vorrei, dei compiti accumulati in attesa di accudimento. Quotidianamente la lista delle cose da fare si allunga ad una velocità superiore a quella che riesco a tenere nel cancellare le singole voci: la forbice tra fatto e da fare tende ad allargarsi, un po' come il rapporto tra PIL e debito pubblico italiano. In un giorno faccio fuori decine di voci arretrate, alimentando il mio senso di riuscita, per poi scoprire che quelle stesse voci hanno creato tanti nuovi compiti da fare. Insomma, il blob.
Per questo oggi mi sono armata dei miei consueti strumenti di programmazione (carta e penna), per mettere in fila gli appuntamenti più importanti da qui ai prossimi 6-10 mesi: questo l'orizzonte medio all'interno del quale sono solita calendarizzare scadenze di dettaglio. Nel giro di qualche ora il quadernone si riempie di idee, proposte, strategie, letture da fare. Ho di fronte mesi molto intensi, carichi di soddisfazioni personali e di obiettivi professionali tutt'altro che banali. Alcune sfide mi fanno paura, altre mi vedono più self confident. Ma in ogni caso mi diverto tantissimo. Per questo, al termine di una giornata così "inutile" ma "importante", mi premio con un bell'acquisto di libri su Amazon. Certi momenti, come quelli del clic sull'ordine di libri, sono impagabili.