La stazione di Firenze ce l'ha con me. Prima ha cominciato con una Feltrinellona da paura, con tanto di bar all'ingresso e un reparto cartoleria da sballo. Per non parlare dei libri, ovviamente: io ne ho a disposizione solo 250.000 ogni giorno, e quindi è facile che senta il bisogno incontrovertibile di fare acquisto dell'ultimo bestseller dell'ultimo scrittore di cavolate, perché mica posso avere pazienza di mettermi in coda.
E la Feltrinelli passi. Poi è arrivata Sephora. Ditemi voi: ottocento nouances diverse di rosso per gli smalti. Per non parlare dei trasparenti e dei verdini. E poi i fard, i bagnoschiuma al sapore di mirtillo, gli ombretti che non ti dico. Insomma, da trascorrerci una giornata e spenderci una mesata.
Ma anche Sephora passi. L'onta è arrivata con l'apertura del nuovo negozio O-bag. Dico: LA MIA O-BAG.che ora vedo giallina, verdina, rosina, azzurrina e cilestrina. Tutti i colorini del mondo sono lì, e posso scegliere tra milioni di canvas per l'interno e miliardi di manici di ogni lunghezza, colore e consistenza. E che dire dei bracciali in silicone, di tutti i colori dell'arcobaleno. E per tacere degli orologi. Già mi figuro una prima ipoteca sulla prima casa, e una seconda ipoteca sulla seconda, per portare nella terza casa "uno di tutto", come fanno le brave massaie che pensano alle scorte.
Ma facciamo passare anche il monomarca Fullspot. Scendi le scale mobili e ti trovi all'improvviso nel più infernale del girone dell'inferno. A Firenze è arrivato Tiger. E' successo due mesi fa ed io ho vissuto gli ultimi due mesi della mia vita nello strazio di non saperlo: vedi.
Sono ormai senza ossigeno quando imbraccio il mio panierino nero, nell'intento di riempirlo di ogni bendiddio. E lo faccio in sette minuti netti, acquistando: un quaderno a forma di cuore, con la copertina rossa; due set di clip a forma di numeri, che stasera regalerò a due mie amiche del cuore; una confezione di pin giganti da usare su una lavagnetta di sughero che ancora non ho (ma ora ho un buon motivo per comprarla); dei nastri traforati e adesivi perfetti per i miei pacchetti regalo.
Gioia per gli occhi e per la mente, questo Tiger fa un balzo felino sul mio bancomat. A distanza di 50 metri lineari, quattro nuovi luoghi di perdizione. L'importante, adesso, è trovare una scusa per andare a Firenze.