Il momento del trasloco dalla casa attuale alla nuova casa di San Felice si sta avvicinando più rapidamente di quanto possa immaginare: i mesi passano in un lampo, e non ci vuol nulla per arrivare a settembre. Se poi penso di dover affrontare il trasloco nei ritagli di tempo di giornate di lavoro pienissime, ecco che subito sento di dover darmi da fare, per evitare che la preoccupazione prenda il sopravvento. Oggi pomeriggio è la volta dei libri di biblioteconomia: molti, per fortuna però non moltissimi. Saranno destinati ad un apposito mobile del nuovo studio: butto via qualche copia doppia, mi libero dei saggi più vecchi, ormai superati, che posso recuperare facilmente in biblioteca, e mi metto all'opera. Una decina di scatole ben capienti, pronte e belle infiocchettate con lo scotch avanzato dal precedente trasloco. Durante l'estate so di non averne bisogno: dopo la consegna dell'ultimo libro, avvenuta giusto un paio di giorni fa (vedi) i progetti di scrittura che richiedono studi e ricerche vanno in vacanza, almeno fino ad autunno inoltrato. Nei prossimi giorni sarà il turno della narrativa, per la quale sicuramente dieci scatole non basteranno affatto!
L'esame della biblioteca di casa mi ha portato a scoprire l'esistenza di vari doppioni: due edizioni diverse dell'Aleph di Borges, due ritratti di Dorian Gray, un paio di profumi di Suskind, due Kinselle, vari Pinocchi coi disegni del Chiostri, due Io e Dewey, l'adoratissima storia del gatto di biblioteca più famoso del mondo. Piccoli acquisti inopportuni, causati dal disordine e dalla cattiva memoria: piccoli errori innocui, di cui non mi sento affatto in colpa. Posso sempre regalare le copie doppie al mercatino degli Amici della San Giorgio, per poi ricomprarle il mese successivo, quando mi sarò persuasa di non avere neppure un Dorian Gray in casa!