Se c'è una cosa che amo in modo particolare, è parlare in inglese. Mi capita di rado, si sa. Ma recentemente ho preso una decisione "epocale" (di quelle della serie: un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l'umanità). Mi sono iscritta alla British School di Pistoia, acquistando un bel pacchetto di ore di lezione individuale. Dopo la lezione di prova della scorsa settimana, oggi pomeriggio sono fuggita dalla biblioteca alle quattro e mezzo, per fiondarmi a parlare inglese: una goduria goduriosa. La mia insegnante Kathryn è particolarmente brava e disponibile: oggi mi ha aiutato a fare pratica con una serie cospicua di idioms, quelle espressioni caratteristiche dell'inglese "sciolto", tipiche di chi non si limita ad aver imparato la lingua, ma la padroneggia quasi da mother tongue speaker. Un po' come avviene in italiano, quando si dice: "Ci sta come il cavolo a merenda".
Alcuni esempi di idioms su cui dovrò far pratica questa settimana:
1) It's like talking to a brick wall: un po' simile al nostro "è come parlare al muro", per indicare una persona che non ascolta mai quando gli si parla;
2) Nothing to write home about: niente di speciale, niente di che, senza infamia e senza lode;
3) To hit the roof: diventare pazzo, imbestialirsi come prima reazione istintiva di fronte ad un evento negativo;
4) It's a home from home: un posto dove si sta benissimo, ci si sente a proprio agio, come a casa o anche di più. Insomma, la San Giorgio;
5) Out plans went out of the window: i nostri progetti sono sfumati. Si dice di sogni, progetti o altre attività pianificate;
6) We get on like a house of fire: quando tra due persone si lega subito in modo profondissimo. Non so dire se è proprio come il nostro colpo di fulmine, ma credo che in inglese sia rapportato all'amicizia e all'intesa, più che all'amore.
7) To have a night on the tiles: notte brava con gli amici, dove si beve molto, si balla, si fa baldoria. I've never had a night on the tiles in my life.
E per oggi è abbastanza. Devo fare pratica.