La sveglia suona alle quattro e mezzo del mattino: la città è buia e silenziosa. L'aria è freschetta. Ci vestiamo e facciamo colazione insieme: io parto e Antonio torna a fare un altro sonnellino, prima dell'ora giusta. Fare il viale Adua a quell'ora richiede più o meno dieci volte meno tempo che durante il resto della giornata. A Milano incontro Massimo Belotti, con cui proseguo per Torino, direzione Salone del Libro. In programma c'è una sorta di simpatica disfida (vedi) che vede protagonisti me e Riccardo Ridi, un caro collega per il quale provo una sincera stima e simpatia, ma che è portatore di pensieri un po' distanti dai miei.
Mentre io sono fautrice di un ampliamento del core business delle biblioteche rispetto al tradizionale intervento di intermediazione documentale e informativa, Riccardo è più orientato a vedere i lati negativi di questo ampliamento, e perciò richiama i colleghi a non cavalcare acriticamente le mode.
Numerosi i punti di contatto, ma anche i punti di lontananza ideale fra me e lui: il dibattito è seguito con interesse da un pubblico di bibliotecari folto e attentissimo!
Davvero una bella giornata di confronto e dibattito: peccato il ginocchio mi abbia fatto dannare per tutto il tempo, impedendomi di girare per gli stand come avrei avuto voglia.