Oggi giornata milanese: caldo primaverile splendido. Si sta molto bene. Io sono al convegno delle Stelline, con un intervento da tenere di fronte ad un pubblico che si rivela più numeroso del previsto. Ho deciso di andare a braccio, per la prima volta dopo oltre 10 edizioni di Stelline nelle quali ho letto, religiosamente, il mio intervento da un testo scritto. Ho anche delle slides evocative: anche questo un segno di diversità dalle precedenti edizioni.
Quest'anno ho scelto un approccio diverso dal solito: più provocatorio, più ironico, più curioso. Merito di un cambio di passo che mi deriva dall'essere entrata ormai nell'ultimo quarto della mia carriera professionale. Un tempo in cui sento il diritto, oltre che il dovere, di cominciare ad usare l'esperienza non come bagaglio pesante da portare appresso, ma come carburante per accelerare il passo e andare più lontano.
Ecco perché ho intitolato il mio intervento "Be stupid", riprendendo il claim di una famosa campagna pubblicitaria di Diesel. La stupidità intesa come capacità di andare oltre i paradigmi consolidati, e provare a tirare fuori qualcosa di nuovo, in grado di aiutarci a gestire meglio questi tempi ricchi di cambiamenti. Credo che il mio intervento sia piaciuto: ho avuto molte attestazioni di stima. Molti saranno anche quelli che ne sono rimasti delusi. In un caso o nell'altro, il piacere sta nell'avere contribuito alla discussione comune.
Il ritmo è in modalità scapicollo: treno da Pistoia per Milano, metro linea verde fino a Cadorna, passeggiata veloce fino a corso Magenta. Il tempo di ascoltare la interessantissima conferenza di presentazione degli ultimi titoli della collana Conoscere la biblioteca, un pranzo leggero, e poi il mio intervento tra le 14.45 e le 15.15 al convegno sui nuovi alfabeti della biblioteca (programma), per poi affrontare il percorso inverso, fino al ritorno a Pistoia per le 19.30.
Pochi minuti per lavarsi, cambiarsi d'abito e raggiungere per la cena gli amici al Mago Bago di Buggiano: un posto rumorosissimo e pieno di gente, decisamente troppa per i miei gusti, dove però si mangia una frittura di pesce che parla da sola e una pizza buonissima, a prezzi decisamente bassi.
Giornata pesante e faticosa, che mi ha permesso di misurare la forte distanza tra chi ha la fortuna e l'agio di riflettere sui temi della biblioteconomia, e chi, come me, deve fare i conti con una biografia decisamente popolata di impegni, urgenze e necessità a cui far fronte, in una misura che ucciderebbe un cavallo di razza.
Provo un sottile sentimento di nostalgia per un'epoca lontana, nella quale avevo modo di organizzare con calma i pensieri attorno agli argomenti più al centro della riflessione professionale condivisa.
Ricordo quando potevo permettermi di stare alle Stelline non un paio d'ore, come quest'anno, ma addirittura arrivavo il mercoledì sera, per godermi con calma tutti i lavori del giovedì, facendo ritorno a casa solo nella tarda serata del venerdì. Ricordando i bei tempi passati, ringrazio comunque il cielo dei tempi presenti, sapendo di poter recuperare con un bel sonno le fatiche del momento.
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