Il libro che accompagna in bellezza la mia domenica di riposo è di quelli da non dimenticare: "Sei biblioteche", dello scrittore serbo Zoran Zivkovic, famoso per le sue narrazioni ai confini della realtà (intervista con l'autore)
Surreali e travolgenti i sei racconti incentrati su altrettante biblioteche popolate da libri capaci di vita propria: libri che si moltiplicano misteriosamente nella cassetta della posta, per poi andare a invadere il piccolo appartamento del protagonista del primo racconto, costretto a trascinare lungo le scale le valigie stracolme di una merce che appare essere in quantità infinita.
E' invece virtuale la biblioteca del secondo racconto, in cui lo scrittore protagonista si ritrova a leggere su internet i libri già pubblicati e quelli che ancora non ha scritto, usufruendo di un servizio personalizzato che non viola il diritto d'autore perché è riservato esclusivamente a lui.
Nel terzo racconto un utente in ritardo varca la soglia della biblioteca pubblica pochi minuti dopo la chiusura, sperando di poter essere ammesso in extremis al prestito dei libri che gli faranno compagnia durante il week-end. Scoprirà invece di essere entrato nell'universo parallelo della "biblioteca notturna", dove sono raccolti i libri della vita di tutti gli esseri umani viventi, compreso il suo.
Il quarto racconto, ambientato all'inferno, ci regala una interpretazione assolutamente inconsueta della lettura come "pena" da scontare per l'eternità.
Un venditore ambulante cieco regala al protagonista del quinto racconto un libro all'apparenza ordinario, che però cambia i contenuti ogni volta che viene aperto: impossibile fotocopiare i testi, impossibile sottrarli al destino di tragica perdizione.
Nell'ultimo racconto un uomo particolarmente attaccato alla qualità delle proprie letture, e perciò alla qualità della propria biblioteca domestica, fa i conti con un libraccio che continua a comparire tra gli scaffali, nonostante gli innumerevoli tentativi di eliminazione: riuscirà ad averla vinta sul libro nemico solo mangiandolo pezzettino dopo pezzettino.