Tante le cose da fare in ufficio, alcune decisamente interessanti (come lo spettacolo di Dora Donarelli nel pomeriggio). Ma il clou della giornata è la cena di stasera, in compagnia di amici molto cari e preziosi. La preparazione della cena è a carico di Antonio, lo chef di famiglia, che per fortuna mi esonera dal cimentarmi con la cucina e dai disastri che un tale cimento porterebbe decisamente con sé.
A me sta la preparazione della casa, della tavola e dei regali per gli ospiti: a ciascuno un piccolo cadeau personale, accompagnato da torroncini e cioccolatini. Questa nuova dimensione del ricevere, che non potevo certo esercitare nella piccola casetta di via Sant'Andrea, sta prendendo spazio nella nostra vita. Tanti gli amici, nuovi e vecchi, che desiderano vedere la nostra bellissima casa, e che desiderano passare il tempo con noi. Abbiamo una "lista d'attesa" lunghissima, neanche fossimo l'enoteca Pinchiorri.
Ma non possiamo permetterci più di un invito a settimana: le nostre giornate sono piene di tante occupazioni, e preparare cene come queste è davvero faticoso, anche se lo facciamo con grande piacere.
Se penso che in tutto il mondo si stanno diffondendo i ristoranti in case private (vedi), credo che questa potrebbe essere un'ottima alternativa alla vita d'ufficio…