Oggi è il mio compleanno. Cinquantadue anni portati così e così. Nessunissimo interesse alla chirurgia plastica, alle palestre, alle diete: un "così e così" evidentemente di mio gusto, seppur stratosfericamente lontano dai diktat delle mode.
Il giorno del compleanno impone qualche riflessione, se non un vero e proprio bilancio, su "dove sono, cosa faccio, chi sono". Alcuni cambiamenti importanti appena metabolizzati, alcuni ricercati, altri accettati facendo di necessità virtù, come accade sempre per le cose che dipendono un po' da noi e un po' dagli altri.
Una situazione sul lavoro più difficile di quanto immaginato, almeno per il momento, nonostante qualche bel fulmine a ciel sereno che ogni tanto illumina a giorno un cielo corrucciato. Un gran desiderio di "tempo per me", per nulla allineato alle esigenze di una quotidianità ancora unilateralmente rabbiosa di richieste, adempimenti e scadenze: quasi che il ridimensionamento formale ed economico delle responsabilità di un tempo si fosse dimenticato il suo lato buono da qualche parte. Come si fa con gli ombrelli o con i guanti.
Un nuovo equilibrio da trovare, dunque, tra il dare e l'avere: e rapidamente, perché "la vita è adesso", come diceva Baglioni, e non è tempo di attendere oltre. Un nuovo equilibrio da trovare tra "buoni" e "cattivi", con promozioni e bocciature, e l'aggiornamento della mia personale graduatoria dei "bravi", buttando giù dalla torre chi mi ha deluso o ritengo non si stia comportando correttamente. Tutto è in movimento rapido: io non sono affatto spaventata. When the going gets tough, the toughs get going!