Oggi ho concluso la stesura di un saggio che sarà pubblicato a breve sulla rivista Biblioteche oggi: con questo lavoro mi avventuro per la prima volta oltre il perimetro sicuro della biblioteconomia per affrontare un tema che riguarda più propriamente il diritto amministrativo: il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, approvato nel 2013 e spesso ancora ignorato nei suoi effetti dai bibliotecari.
L'argomento è particolarmente delicato, e merita una attenzione particolare da parte di tutti gli operatori di biblioteca: non soltanto quelli incardinati nel ruolo pubblico (a cui potrebbe apparire esclusivamente dedicato), ma anche quelli che regolano il loro rapporto di lavoro nelle modalità più diverse, dalla collaborazione occasionale alla contrattualizzazione con una società o cooperativa di servizi.
La lettura di questo testo è stata da me condotta lungo due ideali percorsi paralleli: quello volto a evidenziare pragmaticamente i rischi che i bibliotecari corrono ogni giorno nell'ignorare gli effetti (anche perversi) della norma, e contemporaneamente quello – più politico e di riflessione generale – sull'efficacia delle misure preventive in materia di corruzione che il Codice intende mettere in atto. Buona lettura a tutti!