Ho rivisto Dacia Maraini dopo quasi dieci anni: l'ultima volta era nel 2004, a Empoli (vedi); sono davvero molto felice di rivederla. E' ancora oggi una bellissima signora, capace di tenere un uditorio col fiato sospeso per due ore filate. La sua presenza stasera a Pistoia è legata alla presentazione della raccolta di racconti L'amore rubato, un libro nel quale l'autrice ha raccolto otto storie di violenza alle donne da parte dei rispettivi mariti, fidanzati o compagni di vita.
La sua riflessione sul femminicidio è molto convincente: il fenomeno è riconducibile al fatto che molti uomini non accettano il fatto che le proprie compagne, mogli o fidanzate prendano la decisione di lasciarli, perché partono dal presupposto (evidentemente patologico) di essere "proprietari" di quel rapporto che esse vogliono rompere. Da qui la reazione violenta. Al centro del problema, dunque, l'educazione sentimentale degli uomini, oggi privi di quegli strumenti interpretativi di una realtà relazionale profondamente diversa da quella del passato.