Mi sono trattenuta al lavoro fino alle 19 di sera, per poter raggiungere un obiettivo all'apparenza secondario, ma in realtà decisamente importante: affrontare il decluttering della mia scrivania. Decine e decine i fogli accumulati, per non sono riuscita nelle settimane scorse a istradare lungo la loro strada. Tanti cadaverini da seppellire, tante piccole cose canditesi in attesa di un qualche riscontro, tante incombenze che, trovandosi lontano dagli occhi, erano anche rimaste lontane dal cuore.
In concomitanza con l'avvio di una nuova modalità di gestione delle attività quotidiane, previsto per la prossima settimana, ho bisogno dunque di mettere un punto fermo nelle cose in ponte, e raccogliere assieme i progetti da gestire, isolandoli dal resto degli adempimenti o delle carte inutili che – sia pure all'epoca dell'informatizzazione spinta – continuano a prosperare sulla scrivania di qualunque impiegato di concetto, italiano e non.
Nel riordinare (quasi) tutto, produco un utile promemoria delle tante attività che sono chiamata a mettere in campo da qui al prossimo mese: una vera montagna da scalare, che dovrò affrontare con tutta la determinazione e la resilienza del caso. Quando mi domandano "Ma come fai a fare tutte le cose che fai", mi viene da rispondere "Mah, non lo so…". Ed in effetti non so proprio come sarà possibile infilare i compiti di almeno due persone nella giornata di una sola persona. So solo che succederà, come sempre. E, come sempre, senza paga doppia. Ovviamente…