Di nuovo al lavoro: l'esperienza cilena si è operativamente conclusa, ed è ora di tornare ad un po' di sana normalità. In ufficio tutto bene: i "ragazzi" sono andati avanti benissimo anche senza di me, così come ci si aspetta che avvenga in ogni seria organizzazione. Tanti i fili da riprendere, sulle tante attività in corso di svolgimento. Circa cinquecento le mail a cui dare risposta, magari un po' alla volta, nei prossimi giorni. Ma l'energia accumulata dall'altra parte del mondo è così tanta da far pensare che gli scogli quotidiani saranno sabbia di Grado sotto i miei tempratissimi piedi.
Serata in musica, al sapore nostalgico dell'amarcord: saggio di pianoforte di bambini al Palazzo Vescovile. Andiamo a sentire un piccolo amico che si esibisce nel mitico andante in sol maggiore K545 di Mozart, sciogliendo tutta la platea in un bell'applauso: meritatissimo, visto che studia pianoforte da solo un paio d'anni.
Impossibile non ricordare "i miei tempi", quando al pianoforte c'ero io, alle prese prima con le Invenzioni a due e tre voci, poi le Suite francesi e inglesi, e poi il Clavicembalo ben temperato di Bach.
E' il momento di rientrare al lavoro: mi aspettano tanti progetti, tutti molto interessanti. Sono veramente contenta di poter concentrare le mie risorse sulle biblioteche, dedicandomi a tempo pieno a ciò che amo di più, da sempre. Si prepara per noi un "autunno caldo" con importanti appuntamenti, alcuni dei quali "epocali", come ad esempio la presentazione del Bilancio sociale della San Giorgio. Ma alcuni impegni riguarderanno anche la Biblioteca Forteguerriana, che richiede un rilancio di idee e di proposte, sia sul fronte della documentazione locale sia su quello della promozione dei fondi antichi e speciali.
Le attività riprendono dunque in piena fast lane: l'imminente uscita sulla rivista "Biblioteche oggi" della prima parte dell'articolo sulla comunicazione della San Giorgio segnerà anche simbolicamente una ripresa di attenzione su questa straordinaria struttura, a cui finalmente potrò dedicare una quantità enormemente maggiore di attenzione rispetto a quanto avvenuto finora.
La ripresa delle attività si preannuncia quindi sotto i migliori auspici: a me stessa dico, dal profondo del cuore, "Avanti tutta"!
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Di nuovo al lavoro, dopo alcune settimane di lontananza dall'ufficio. Mi sento bene e sono ottimista per la nuova prospettiva che si sta aprendo per la mia attività professionale: a partire dal mese di agosto, si aprirà una nuova fase lavorativa, nella quale avrò modo di concentrare le mie attenzioni sulle due biblioteche pistoiesi e su altri progetti minori, lasciando alle cure altrui ciò che in questi anni è stato motivo di grande preoccupazione e di grande dispendio di energia.
Finalmente potrò fare il lavoro che amo di più, e che so fare meglio, in un contesto organizzativo ristrutturato, ma potendo contare da un lato su un grande senso di continuità rispetto al passato, e dall'altro sulla messa in cantiere – in una prospettiva di medio termine – di una speranza di miglioramento.
Alla scadenza del mio contratto di lavoro a Pistoia, non farò dunque rientro alla sede di Empoli, ma potrò rimanere qui a prendermi cura delle mie amatissime biblioteche, nella città che amo di più. Tutte le incertezze di questi ultimi mesi si sono finalmente sedate, per permettermi di ripartire con nuove energie e nuovi intendimenti. Si tratta di una ristrutturazione professonale che presenta moltissimi elementi positivi, sui quali concentro la mia attenzione e i miei sentimenti, lasciando sullo sfondo altri particolari meno favorevoli, ma non per questo preoccupanti.
Fare rientro nella professione è ciò che desidero più di ogni altra cosa al mondo: è un po' come tornare a casa, ritrovare le persone che ti vogliono bene, e scoprire che sono liete di vederti di nuovo assieme a loro. Bentornata a me, dunque.
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