Tornata da Trento, non ho tempo nemmeno per prendere fiato, tante sono le cose da fare in ufficio: alcuni impegni non programmati, e non rinviabili, mi costringono ad una rapida ristrutturazione dell'agenda quotidiana. Niente parrucchiere, niente lezione di inglese, ma computer a gogò. Sono davvero moltissimi gli impegni ancora riposti nel cassetto "in entrata", che con le buone o con le cattive in una settimana dovranno cambiare cassetto, passando in quello "in uscita". Sarà davvero una guerra, ma ce la dovrò fare, altrimenti non mi sarà possibile dare corpo ad un progetto a cui tengo particolarmente, e che potrà rappresentare una bella spinta per il mio futuro.
A casa, tante le cose da fare anche sul fronte associativo: militare in una associazione come la FIDAPA significa anche (ma non solo, per fortuna!) inviare mail alle socie, raccogliere le iscrizioni per la cena degli auguri, scrivere lettere a chi non ha la casella di posta elettronica, incollare francobolli, fare l'elenco dei francobolli utilizzati (perché nelle associazioni "normali" non si rubano i francobolli né si rendicontano le spese personali, come fanno i politici con i soldi dei cittadini).
La stessa vita è un lavoro amministrativo: bollette, conti, tasse da pagare, preventivi da chiedere, ordini da fare, acquisti da programmare, capi da ritirare in tintoria. Anche in questo caso, mi ci vorrebbe una segretaria. E invece sono io a fare da segretaria alla mia vita personale e professionale. Mi sa che devo avere sbagliato qualche passaggio.