Comincio a godermi un periodo abbastanza lungo di "congedo ordinario", in vista della conclusione naturale del mio rapporto di lavoro a Pistoia: tre settimane di riposo, nelle quali ho la ferma intenzione di fare *tutto*: dormire moltissimo, leggere moltissimo, andare a giro dappertutto, riposarmi al punto da sentirmi stanca da così tanto riposo, vedere gente e fare cose. In programma un viaggetto in Puglia, a Lecce: città che non ho mai visitato ma che so essere bellissima.
Difficile però staccarsi dalle abitudini più inveterate: dopo una riunione a palazzo, vado in ufficio a sistemare un po' di carte, giusto un paio d'orette per chiudere alcune cose lasciate in sospeso dal mese scorso… Non è ancora tempo di traslochi e chiusure: le grandi manovre sono rinviate a fine mese.
Al via, dunque, una nuova fase della vita: il cambiamento è una dimensione fondamentale dell'esistenza, del quale non ho mai avuto paura. Anzi, ho sempre vissuto i cambiamenti come occasioni e sfide da cogliere. Non è mai stato nelle mie corde il pensarmi camminare lungo un percorso lineare e senza biforcazioni; anzi, mi sono sempre immaginata in movimento lungo strade di foggia diversa, con tornanti, saliscendi, rettilinei in cui approfittare per aprire il gas. Insomma, la vita è un "percorso misto" lungo il quale pilotare la propria monoposto al meglio delle proprie possibilità di testa e di cuore.
Ora la mia Ferrari è ai box: facciamo cambio gomme, rifornimento, controllo circuiti e poi via, si riparte. Bruum bruum!