Dopo una giornata di intenso lavoro, ci meriteremmo un po' di riposo, un po' di dolce far niente. E invece eccoci insieme, io e Antonio, davanti al computer, per una sfida grafica di ampio respiro. Siamo alle prese con la bozza del menù che vogliamo preparare, in vista dell'apertura della "stagione di inviti a cena", che ci aspetta non appena avremo i mobili per ricevere i nostri amici nella casa di viale Adua.
Le promesse di invito sono moltissime: con le prenotazioni già registrate, facciamo quasi concorrenza ad un ristorante di fascia alta. Ma i mobili più salienti non ci sono: non è carino appoggiare i piatti per terra, suvvia. Ma c'è speranza che nel giro di un mesetto la faccenda si risolva, e il signor Chateau lasci la sua beneamata Ax per portarci con la "Lapa" tutti gli oggettini che gli abbiamo ordinato ad inizio settembre.
Nel frattempo, eccoci a comporre il nostro menù. Io parto con un A4 stampato da un solo lato, cartoncino rosa Tiepolo, riproduzione della terracotta policroma "Gli innamorati" di Giuseppe Gavazzi, che abbiamo acquistato ieri, qualche notizia base, qualche ghirigoro fuori diritti scaricato da Internet, e un fac-simile di menù da compilare in diretta. La mia idea è quella di arrotolare il cartoncino, chiuderlo a pergamena con un bel fiocco di raso e donarlo agli amici al termine della cena.
Antonio è più scientifico: niente Word, va direttamente su Publisher (per me inaccessibile, come i ripiani alti degli armadi di casa), e si produce in un A4 da stampare su entrambe le facciate e ripiegare fino a formare quattro paginette in A5, con gli stessi materiali base che io ho usato per la mia prova.
Aggiusta, sposta, accorcia, scegli il font giusto…ed è già mezzanotte. Ma il modellino è piuttosto carino. Merito, sicuro, dell'opera di Gavazzi, che da ieri fa bella mostra di sé in casa e che arricchisce e abbellisce la nostra vita insieme.