Surreale e grottesco, ma più delicato e composto di "Tano da morire", questo film di Roberta Torre mi è proprio piaciuto (ad Antonio molto meno, che alla fine del DVD ha battuto due dita sull'incavo del braccio sinistro): merito della eccellente ambientazione della vicenda nel quartiere catanese di Librino, un non-luogo nel quale non può allignare alcuna speranza di futuro; merito della storia, un po' tragica e un po' comica, di una ragazzina di tredici anni che si rifugia dietro le cuffiette dello stereo per non ascoltare i suoni della sua famiglia quasi sfasciata; merito dei personaggi almodovariani delle "pomone" dai capelli trasformati in zucchero filato da una splendida Piera degli Esposti nel ruolo di fattucchiera-parrucchiera.
La ragazza, forse sì, forse no, in sogno ha scoperto dove sono finiti i resti della statua della Madonna distrutti dall'atto vandalico di un gruppo di adolescenti sulla via della criminalità. Da qui la fama di "santona", alla quale chiedere qualunque tipo di grazia: vincere al totocalcio, trovare marito alla figlia a carico, andare al grande fratello, diventare star della televisione, trovare un lavoro al figlio, meglio se al supermercato vicino casa, e nel turno dalle tre alle otto, che è quello migliore.
L'universo dei questuanti racconta una umanità che ha un gran bisogno di credere in qualcosa che permetta di imboccare una scorciatoia verso il successo: vivere a Librino già di per sé sembra dare diritto a uno sconto sul prezzo da pagare per raggiungere i propri obiettivi. Convincente la figura della madre della ragazza, che approfitta dell'opportunità aperta dal "miracolo" della figlia per arrotondare il magro bilancio familiare e ritagliarsi qualche privilegio col politico di turno, venuto a sincerarsi personalmente sui poteri della giovane santona.
Il "miracolo finale" che la ragazza mette a segno, forse sì, forse no, è una chiusa magistrale per un film che guarda con affetto e generosità a quel mondo, ammorbidendo le spigolosità della denuncia con uno sguardo solidale e partecipato.
Recensione su Mymovies: http://www.mymovies.it/film/2010/ibacimaidati/