La domenica è un giorno perfetto per girellare su Internet senza meta. L'orologio non reclama il rispetto di scadenze imposte da altri, e ci si può perdere, senza pensieri, dentro il più intricato percorso di link che, di salto in salto, ti porta dai gatti alle ricette di cucina (non a base di carne di gatto, per carità), dal video musicale di Michael Jackson al catalogo della Library of Congress, passando per la ricerca di un modellino speciale di camicia Etro da regalare ad Antonio, per poi fare una pausa ristoratrice nuotando nella mappa di Google di Pistoia, a seguire itinerari conosciutissimi ma – visti da lì – quasi nuovi e inconsueti.
Dunque, oggi girellando girellando ho fatto una piccola scoperta che mi ha deliziato il cuore. Arrivo con un buon annetto di ritardo a fare la scoperta in questione: cosa in sé quasi imperdonabile, trattandosi di un testo specificamente attinente al mio "core business". Ma purtroppo sappiamo tutti che negli ultimi anni il mio core business è andato a ramengo, a favore di un centrifugato di nuove responsabilità che mi si è chiesto di tracannare in quattro e quattr'otto senza nemmeno che potessi dare un'occhiatina veloce alla lista degli ingredienti.
Ma non divaghiamo. Insomma, ero lì che girellavo, e trovo questa cosa bellissima: l'introduzione della scrittrice Michela Murgia alla Carta dei diritti della lettura approvata al Salone del libro di Torino nel 2011.
Un testo splendido, che mi sento di sottoscrivere parola per parola. Un testo da diffondere, fotocopiare e distribuire a tutti coloro che pensano che leggere non è importante, che bisogna pensare al lavoro che non c'è, all'economia che è ferma, ai giovani che non hanno speranze. Leggere è l'azione che ci permette di concepire noi stessi come protagonisti della nostra storia, dandoci l'opportunità di immaginarla diversa. Senza la pratica della lettura siamo fermi: fermi senza lavoro, con l'economia ferma, con i figli senza speranza.
La lettura è un grande motore dell'economia, perché è il grande motore della vita pensata e costruita dalle persone, di contro alla vita subita. La scoperta di questo testo mi ha reso più felice e più ricca. Grazie, Michela Murgia.