E' arrivato il grande giorno: sono riuscita a prendermi ben un giorno intero di ferie dal lavoro per seguire con Antonio il momento clou del trasloco. Per prima cosa, trasferisco tutti gli ammennicoli di Gatta Franca nel bagno, e con essi la stessa Gatta Franca, affinché non si traumatizzi per lo sviaggìo di operai per casa. Poco dopo le sette del mattino arrivano da Pistoia gli uomini della Traslochi Bartolini con un grosso camion e un furgone per trasferire le cinquanta scatole già composte in casa e soprattutto per portare nella nuova casa alcuni arredi dai quali non voglio certo separarmi, soprattutto la vetrina Ellisse disegnata da Livi per la FIAM, a me molto cara, la deliziosa Hill House di Mackintosh, alcuni pezzi antichi di famiglia e i cinque bauli di abiti.
Nel giro di un'ora e mezzo la vetrina è fatta a pezzi (in senso buono!), tutte le scatole sono caricate sul camion, e noi arranchiamo in auto dietro i velocissimi traslocatori, che a Pistoia montano davanti casa una incredibile scala mobile sulla quale fanno salire *tutto* in un batter d'occhio. Io sono esausta solo a guardare gli addetti che sfrecciano da una stanza all'altra, accatastando scatole e piazzando mobili a 78 giri, leggeri come libellule. Alle 11 e 30 del mattino tutto è finito: andiamo a chiedere conforto all'amico Leo nella vicinissima Car & Music, che ci offre un caffè bello caldo prima che ci rituffiamo nei lavori di riordino.
Insomma, ce l'abbiamo fatta. Da oggi siamo pistoiesi. Gatta Franca è rimasta a Cascina: ancora per qualche giorno continuerà l'anda e rianda per poterci prendere cura della nostra "padrona di casa", che dovremo piano piano inserire nel nuovo appartamento, con tutte le accortezze del caso. Tra i programmi dei prossimi giorni, l'acquisto di una rete di protezione da fissare nelle aree ringhierate dei balconi, per evitare che Gatta Franca si sporga pericolosamente sullo strapiombo dei sei piani. Dunque, avanti tutta!