Ho preso in prestito questo libro ai primi giorni dell'anno, praticamente "dopo i fuochi". E non a caso sono di Pisa. Mica voglio venir meno alla mia più verace origine (si dice infatti che le truppe pisane arrivarono troppo tardi in soccorso dei Crociati, nel 1099, perché rallentate dai venti avversi; da qui il modo di dire "il soccorso di Pisa").
Così, appunto, quando ormai di pacchi e pacchetti non si parla più, eccomi in assoluta controtendenza a leggere questo bel libretto illustrato, per trarvi spunti sui prossimi pacchetti da fare. Perché il prossimo natale non è poi così lontano come sembra, e prima di esso capiteranno compleanni, pasque e altre cento ricorrenze da festeggiare con un pacchettino.
Intanto, leggere questo libro è molto consolante: fa lo stesso effetto dei libri di cucina o di diete. Leggi, e puoi permetterti di non fare assolutamente nulla di tutto ciò che c'è scritto sopra. Una bella soddisfazione. Oppure puoi decidere di trarre qualche spunto per una prossima volta, e allora il libro sarà stato non solo un libro da leggere, ma anche un libro utile.
Dunque, leggo della tradizione giapponese di considerare scortese far passare un oggetto di mano in mano senza incartarlo: da qui la grande attenzione alla confezione, che in qualche modo protegge l'oggetto e soprattutto lo accompagna verso il nuovo destino.
Fare pacchetti a me piace moltissimo: mi piace arricchirli con fiocchi, piccoli oggetti di abbellimento, fiori di stoffa, cuoricini di legno: è un po' prendersi cura della persona a cui il dono è rivolto, uscendo dalla logica ordinaria che ci vuole frettolosi e disattenti ai particolari.
L'attenzione al dettaglio, la cura del nastro o del biglietto di accompagnamento sono aspetti fuori dal nostro tempo, greve e imbarbarito: ofrire un pacchetto incartato in modo originale e gradevole è un po' come essere rivoluzionari. Il libro è davvero molto gradevole, con fotografie ben realizzate e un sistematico campionario di idee da copiare. Al prossimo pacchetto!