A volte si ha voglia di film impegnati, a volte invece si preferiscono pellicole del tutto disimpegnate, per le quali basta un cervello staccato per capire tutto. Oggi io e Antonio eravamo nella fase 2, e perciò ci siamo guardati, con piacere, il nuovo film di Alessandro Siani Il principe abusivo. Niente di che: siamo al puro intrattenimento di serie B. Ma i nostri cervelli staccati oggi non richiedevano altro. Una bella sorpresa, nella improbabile storia d'amore tra la bella principessa e il nullatenente napoletano. Lui, per conquistare il cuore della bella principessa, si ingegna – con l'aiuto del ciambellano De Sica – a recitare le poesie di Jacques Prevert, poeta molto amato dalla donzella. Durante la recita-serenata, però, Siani all'improvviso si trova da solo, senza più il suggeritore di poesie, e allora improvvisa: ecco che dalle sue labbra escono le parole di una poesia, "Indifferentement", che la donna non riconosce.
In realtà si tratta delle parole di "Indifferentemente", la splendida canzone napoletana che io adoro nella versione di Sal Da Vinci (qui su You Tube), composta nel 1963 da Martucci-Mazzocco, che si classificò al 2° posto al Festival di Napoli 1963 nella interpretazione di due big della Canzone Napoletana, Mario Abbate e Mario Trevi, divenendo un successo internazionale anche grazie all'esecuzione di Mina.
Ebbene: nel film, il giorno successivo alla serenata, il bibliotecario di corte viene licenziato perché non è riuscito a trovare la poesia "Indifferentement" tra le opere di Prevert. Un piccolo riferimento alle biblioteche…: una piccola ciliegina sulla gradita torta per un momento di totale relax.