Al termine della giornata di mare, ci riposiamo davanti alla TV per guardare un film in DVD che mi è stato raccomandato in preparazione di un corso in programma a settembre: In un mondo migliore, della regista danese Susanne Bier, allieva di Lars von Trier. Sarà il classico disimpegno da vacanza, ma devo ammettere di essermi addormentata a tre quarti della proiezione: non sono in grado di raccontare come finisce questa storia. A farmi addormentare sarà stata la stanchezza, ma lo zampino ce l'ha messo anche la noia per una storia che ho sentito particolarmente lontana dalle mie corde mediterranee.
Nord e sud del mondo a confronto: Africa nera, dove molte donne sono vittime di una violenza insensata da parte di un signorotto del luogo, che apre loro la pancia per scoprire il sesso del nascituro dopo averci scommesso sopra; Europa del nord algida e triste, dove un bambino che ha perso la madre non sorride mai e va in soccorso di un compagno vittima di bullismo, tirando fuori tutta la violenza di cui è capace.
Come a dire: nord e sud sono uguali, la civiltà e la ricchezza fanno poco la differenza, a fronte di quella atavica violenza che accompagna le azioni umane. "Vendetta" è il titolo originale di questo film, crudamente perfetto rispetto al buonista titolo italiano.
Non sono in vena di riflessioni e approfondimenti, in questi giorni: cercherò un altro momento nel quale rivedere questo film ed entrarci dentro mani e piedi, senza addormentarmi e senza sbadigliare. Buonanotte!