Oggi le attività d'ufficio si strizzano fino all'inverosimile entro le 13.30, inducendomi a passare in corsia di sorpasso senza timore degli autovelox. Le tecniche della fast lane mi sono ben familiari: vi ricorro spesso quando, come in periodi simili a questo, mi ritrovo a far convivere le esigenze di viaggi di lavoro con i ritmi forsennati della fine d'anno, quando c'è da concludere tutto con almeno quindici giorni di anticipo sui tempi naturali. Ma è proprio in momenti siffatti che staccare per qualche ora è utile, visto che riesco a trovare il tempo per leggere qualche libro e soprattutto riflettere al di fuori dell'ambiente consueto sui tanti nuovi progetti in corso.
Il viaggio verso Aosta è davvero impegnativo: vari treni da prendere, con cambi al volo che richiederebbero doti atletiche ben superiori alle mie. Senza contare il peso del trolley, della borsa con il computer, il tablet e i libri da leggere, della borsa da passeggio che sembra quella di Mary Poppins.
A proposito di Mary Poppins: in treno leggo per la prima volta nella vita il libro-capostipite della serie di romanzi che hanno permesso alla scrittrice inglese Pamela Lyndon Travers di affermarsi come una delle autrici più affermate di libri per bambini e ragazzi. Non avevo ancora letto questo libro, risalente al 1934, mentre invece avevo visto con grande piacere il film che Walt Disney ne trasse trent'anni dopo, nel 1964, affidando il ruolo della protagonista ad una splendida e giovanissima Julie Andrews. Devo dire la sacrosanta verità: questa è una delle pochissime volte in cui il film mi è piaciuto molto ma molto più del libro. Che non ha supercalifragilistichespiralidoso, e non ha nemmeno "basta un poco di zucchero e la pillola va giù".
– Ma com'è che ti metti a leggere un romanzo del genere? – vi domanderete voi.
– Che diamine, ma per via della borsa – vi risponderò io.
– La borsa? La borsa di Mary Poppins? – replicherete voi, sgranando sempre di più gli occhi.
– Sì, proprio quella! – non esiterò ad aggiungere.
Perché di borse mi sto occupando, in vista di una rassegna bibliografica che sto curando per il prossimo maggio (si intitolerà "O la borsa, o la vita!" per conto della San Giorgio: impossibile non inserire un libro come questo in un percorso di lettura dove si parlerà non soltanto di saggi sulle borse, ma anche di romanzi incentrati sul tema delle borse. In effetti la borsa di Mary Poppins, fatta di tappeto, ha il potere magico di contenere tutto ciò di cui si ha bisogno nella vita (scena del film): la borsa che ogni donna ha sempre sognato!