Il rumore dell'aereo che da Santiago mi porta a Parigi è quasi insopportabile. Per fortuna ci sono le cuffiette gentilmente offerte da Air France per farsi passar meglio il tempo della trasvolata. Dal terminal 2G al terminal 2E c'è un autobus giallo che fa da navetta, impiegando nel trasferimento una buona mezzora: della serie che in un aeroporto del genere si potrebbe trascorrere una vita intera senza riuscire ad averlo visitato tutto. Gli aeroporti sono un mondo affascinante dal punto di vista gestionale, organizzativo e anche architettonico. Nel raggiungere la meta, mi viene a mente il bel film del 2004 di Steven Spielberg The terminal, dove un ineffabile Tom Hanks rappresentava un cittadino dello stato di Krakhozia rimasto imprigionato all'interno dell'edificio a causa del colpo di stato che nel frattempo aveva cancellato la legittimità del suo passaporto.
Arrivata a Firenze, Antonio mi regala una bella sorpresa: pizza, coca e caffè come si deve, per poi concludere con due stratosferici cornetti di Carmine: una vera delizia, specie se confrontata allo standard medio del cibo che ho ingurgitato in questi giorni per alimentarmi.
Dopo un breve riposo, mentre ancora il jag lag fa il proprio lavoro, passiamo la serata alla San Giorgio, dove è in programma una apertura straordinaria fino a mezzanotte, che ruota tutta attorno alla figura di Sherlock Holmes: conferenze, interventi, mostre, fumetti e tante altre opportunità che i pistoiesi non si lasciano scappare.
Sono lietissma di poter incontrare i miei più cari colleghi e gli Amici della San Giorgio, alle prese con uno splendido banchetto pieno di gialli usati, pronti ad essere venduti a prezzi di realizzo per poter raccogliere fondi a favore della biblioteca. La fatica c'è tutta, ma per nulla al mondo mi perderei una serata nella quale gli organizzatori, gli Amici del giallo, hanno davvero messo tutti se stessi.