Sto leggendo, con pigro piacere, il romanzo di Katarina Bivald "La lettrice che partì inseguendo un lieto fine", comprato alla libreria Mondadori di Pistoia. All'acquisto compulsivo del libro mi hanno attratto, nell'ordine:
– la bellissima borsa rosa in PVC in omaggio, con la scritta "Andrà tutto bene finché avremo libri e sogni", piena di pallini colorati;
– il prezzo basso (12,90 euro, compresa la borsa);
– il titolo che chiama in causa una lettrice, ovvero i libri, che sono una parte così bella e gradevole della mia vita.
Mi ci tuffo in questo fine settimana lungo e casalingo, fatto di lunghi riposini e lavori di casa. Bella la storia di un'amicizia a distanza tra due donne, un'anziana signora che vive in un paesino sperduto dell'Iowa, non lontano da Spencer (la città del Gatto Dewey in biblioteca, ve lo ricordate?), e una giovane svedese, amante dei libri e poco avvezza alla vita vera, che si conoscono in occasione di un acquisto on line per poi sviluppare un intenso rapporto epistolare. La ragazza troverà la forza di prendersi due mesi di vacanze per raggiungere l'anziana amica negli USA, ma scoprirà suo malgrado che l'amica proprio qualche giorno prima è morta. Deciderà comunque di trattenersi nel paese, per "rileggere" la vita dei tanti personaggi che si faranno in quattro per aiutarla e accoglierla, e che lei in qualche modo ha già conosciuto attraverso le lettere dell'anziana signora.