Stasera siamo andati a fare la spesa alla COOP: una delle attività più frequenti nella ritualità familiare. Andare alla COOP in qualche modo ti restituisce l'appartenenza al mondo della quotidianità: puoi essere anche lo scienziato nucleare candidato al Nobel, ma quando passeggi nel reparto carta igienica, sei portatore di bisogni (in questo caso in senso letterale) del tutto analoghi a quelli della casalinga del viale Adua (per non dire di Voghera, che è un po' troppo lontano da Pistoia per venirci a fare la spesa).
Ma non divaghiamo. Si diceva dunque che la COOP è un luogo sostanzialmente democratico. Un luogo con i piedi per terra. E cosa succede ieri sera? Fa comparsa dentro il supermercato una straficona alta più o meno due metri, bellissima, con abbigliamento così attillato da apparire direttamente tatuato sul corpo statuario, profumata da sembrare uscita direttamente dalle vasche di prova della Chanel, truccatissima e con una acconciatura non certo dai tre-minuti-tre (il tempo medio che ha a disposizione una donna media per pettinarsi).
Ho pensato a una roba del tipo "Scherzi a parte": tra breve qualcuno ci dirà "OK ragazzi, abbiamo finito le riprese". Oppure uno spot: vuoi vedere che tra un secondo ti esce la Littizzetto che dice: Ma che ci fa questa strafiga alla coop?
E invece no: ha preso il suo carrettino rosso e si è avviata ancheggiando tra gli scaffali, prendendosi pure un Philadelphia ed altra robina che mangiano i comuni mortali meno belli. Che dire? La donna era bellissima, per carità. Ma come si fa ad ancheggiare in quel modo in piena Coop, lanciando sguardi assassini, atteggiando la bocca nella tipica forma "buco di culo di gallina", indossando scarpe con tacco 15 quando si supera abbondantemente il metro e novanta? A mezza strada tra l'aliena e la scema totale, la bellona è apparsa a parecchi avventori, e non solo a me, una povera crista del tutto fuori posto, incapace di distinguere la differenza tra bellezza e ridicolo.
Parlo per invidia, perché il mio rapporto tra peso e altezza non sarà mai quello della bellona? Certo che no. Onore e gloria alla bellezza della bellona, ma santoddio: non tutti i luoghi del mondo sono passerelle in cui esibirsi, ritenendo di essere scese in terra a miracol mostrare. Certo non è uno di questi luoghi la COOP di viale Adua.
Non saper comportarsi nel modo appropriato al luogo in cui ci si trova è una carenza grave. Non saper adeguarsi al proprio ambiente segnala un deficit di competenze essenziali. Si ha voglia di essere una strafigona.
Come diceva un bello spot pubblicizzario della Mercedes, la bellezza è nulla, senza il cervello (godetevelo, è ambientato proprio in una biblioteca: http://www.autoblog.it/post/13832/spot-mercedes-belle-senza-cervello).