Partiamo di buon'ora, io e Antonio: non sono ancora le sette, e abbiamo già lasciato i nostri rispettivi uffici – contrariamente a quanto siamo soliti fare ormai da molti mesi. Ho comprato dei panini imbottiti, abbiamo l'acqua, e via in macchina fino a Firenze sud. Poco dopo l'uscita, troviamo il vecchio Saschall, ora ribattezzato – in onore del nuovo sponsor – ObiHall. E' qui che stasera ci sarà il concerto di Mario Biondi, l'artista siciliano che seguiamo ormai come veri e propri fan, non soltanto ascoltando molto spesso le sue canzoni, ma anche seguendolo in tournée.
La storia del nostro comune amore per Mario Biondi è cominciata nel 2010, quando ancora io e Antonio non ci conoscevamo: eravamo entrambi in Piazza Duomo a Pistoia, quell'anno, a seguire il concerto che lui tenne nell'ambito del Pistoia Blues. Magari eravamo pure vicini di sedia, ma all'epoca la cosa passò del tutto inosservata ad entrambi. Nel 2011 eravamo vicini di sedia (ma già allora ne eravamo ben consapevoli) al concerto che tenne a Lucca; fu poi la volta di Montecatini Terme nel 2012, Siena nel 2013 (con Pino Daniele), Perugia nel 2014 (con Al Jarreau e i Take Six) e Cascina nel 2015. Nel 2016 la serie fortunata di appuntamenti ha subito una breve pausa, perché la tournée, se ci ricordiamo bene, si è svolta quasi tutta all'estero, o comunque in luoghi per noi più difficili da raggiungere.
Dunque, in questa calda serata di marzo, passeggiare lungo l'Arno che lambisce l'ObiHall ci fa davvero molto piacere: lo spettacolo è molto gradevole, non c'è che dire. Le canzoni sono belle, i musicisti bravissimi. Un vero genio il responsabile della gestione delle luci, che usa gli innumerevoli fari colorati come un vero e proprio strumento musicale, del tutto accordato e orchestrato assieme al resto dello spettacolo.
Una serata davvero bella, che ci tiene lontani dalle tante preoccupazioni del momento, e ci ricarica di nuove energie. La musica, in effetti, serve proprio a questo – a pensarci bene.