Come auspicio per un secondo semestre positivo e ricco di opportunità, oggi mi sono concessa un regalo davvero speciale: ho acquistato tre "Monolocali biculi" dell'artista pistoiese Silvia Beneforti, che ora fanno bella mostra di sé sulla mensola del camino di casa.
Il risultato è spettacolare: si tratta di tre casette (monolocali, appunto), che cercano di muoversi nel mondo grazie a zampette fatte con grandi viti brunite, la cui testa fa da piede d'appoggio. Il moto, però, è sbilenco: asimmetrico, sognante, come ogni percorso che nella vita ci porta da un punto di partenza ad un punto di arrivo. Per non parlare degli occhi: due per ogni casetta (biculi, appunto), perché è importante guardarsi intorno, per non cadere nei tranelli, e nel contempo mantenere una visione su entrambi i lati del vero e del falso. Gli occhi sui due lati opposti di ogni casetta non sanno forse restituire una immagine d'insieme, ma certo esplorano ed indagano ciascuno il proprio lato del mondo come nessun altro occhio sarebbe in grado di fare.
La casa, poi, è simbolo per eccellenza della vita. E' l'approdo sicuro al termine di ogni faticosa giornata trascorsa là fuori, il luogo del ristoro e della rigenerazione, la pagina iniziale di ogni navigazione informatica nella ragnatela mondiale. Tornare a casa, e magari non riuscirci, è un tema costante dei nostri incubi più paurosi; metter su casa è il sogno più forte della gioventù, quando si avverte prepotente il desiderio di abbandonare la casa di famiglia per crearne una nuova, in compagnia della persona con cui intendiamo condividerla. Basta un monolocale, e ci sentiamo a posto. Ma quando i monolocali si muovono, ecco che ci troviamo catapultati in un universo parallelo dal quale l'artista – senza timori, e quasi con allegria – ci accompagna nella dimensione del cambiamento come l'unico aspetto della vita che non cambia.
Ecco perché le nostre case non sono ancorate a fondamenta immobili, ma hanno la straordinaria possibilità di cambiare posto. Magari solo di poco (perché a volte nella vita ci capita di non avere gambe robuste, ma arti fragili, quasi fossero viti!), ma ce la fanno a guardare le cose da una prospettiva sempre nuova, e dunque diventano capaci di aprirci a nuove esperienze.
I miei monolocali biculi mi accompagneranno in questo secondo semestre dell'anno, nel quale farò i conti con tante difficoltà e tante opportunità: sarà un semestre molto impegnativo, nel quale ogni giorno tornerò a casa con le energie interamente consumate, nella consapevolezza che anche la mia prospettiva si sarà spostata almeno di un pochino. Benvenuti, monolocali, buona vita a voi!