Silvia Ferri
Caldo amaro
Viterbo, Alter Ego, 2016
Un'estate torrida, quella del 2015, a Pesaro: per le strade è come se fosse acceso un gigantesco phon, in grado di surriscaldare l'aria e rendere difficile persino respirare. Il mare a pochi passi non aiuta, specie se a farla da padrone sono, per i protagonisti della storia, le esigenze di un lavoro pressante, invece delle lusinghe di una vacanza rilassante.
Noelia Basetti si affaccia nella storia con tutte le carte in regola per essere bollata come una perdente: è sovrappeso, senza un fidanzato, non ha neppure una casa sua, nonostante veleggi non lontano dai trent'anni. Vive col padre, che dopo oltre dieci anni di vedovanza, si prende il diritto di costruirsi una nuova vita e la mette di fronte all'urgenza di uscire dal proprio tran tran quotidiano, fatto di lavoro in un laboratorio di analisi e qualche sbronza sostituitiva delle vere emozioni.
Ma i romanzi, si sa, sanno fare bene il loro mestiere, quando si mettono in testa di cambiare la vita delle persone: la nostra Noelia viene coinvolta nelle indagini che le forze dell'ordine avviano a seguito del ritrovamento del cadavere di una giovane donna. Il destino vuole che la vittima sia una vecchia compagna di scuola di Noelia, e che il caso venga affidato ad un poliziotto anch'egli suo vecchio compagno di scuola: per Noelia è il ritorno forzato ad un passato lontano e poco gradito, nel quale il suo sentimento di inadeguatezza si è alimentato proprio nella relazione con la vittima, all'epoca giovinetta bellissima, antipatica e supponente, e con il poliziotto, all'epoca adorato da tutte le ragazze, e fuori portata per un brutto anatroccolo come lei.
Intuito, empatia, capacità di andare oltre le apparenze aiuteranno Noelia a sdipanare l'intrigo che sta dietro la morte della compagna di scuola, in un crescendo di eventi criminosi che la vedranno a propria volta messa seriamente in pericolo, senza impedirle però di stare lontano dalla scoperta della verità: una verità torbida e losca, in grado di incrinare la superficie perbenista e lucida del sottile vetro che non riesce più a proteggere la buona società pesarese dal male di cui è afflitta.
Un giallo psicologico scritto da un'autrice al suo esordio letterario, ma già in grado di maneggiare con maestria le chiavi della narrazione, al punto da coinvolgere il lettore nella vicenda, grazie all'impiego di uno stile accurato ma leggero, capace di andare in profondità ma nel contempo rapido nella gestione delle sequenze sceniche.
Un bel romanzo, che è anche un piccolo omaggio ad una città che merita di essere conosciuta al di là della sua rinomata spiaggia, nelle sue componenti urbane ben delineate e riconoscibili.
L'editore: Alter Ego Edizioni opera dal 2014 a Viterbo, dedicandosi al lancio di scrittori emergenti. La sua strategia è quella di coprire in primo luogo il territorio di riferimento dell'autore, organizzando presentazioni, incontri e curando la distribuzione in edicole, librerie indipendenti e altri punti vendita, per poi estendere le azioni di distribuzione tramite la vendita on line sui principali market e tramite la presenza presso alcuni importanti circuiti nazionali.