Davvero un brutto vizio, di questi tempi, quello di dormire. E non una, due ore per notte. Macché. Ben sette o otto. Tutto tempo preziosissimo sottratto ad un sacco di cose importanti, che potrebbero cambiare il mondo. O almeno – senza esagerare – che potrei usare più utilmente nel fare tutte quelle cose che non sono riuscita a fare durante il giorno: chessò, fare la lavatrice, tagliare l'erba in giardino, rispondere alle mail, andare dal parrucchiere, andare dalla manicure, fare un controllino dal dentista, telefonare agli amici che non sento da una vita, ricordarsi dei regali a tutto il parentado, ritirare il giubbino in tintoria, mandare una cartolina ai simpatici vicini d'ombrellone conosciuti in vacanza. Per non parlare di leggere TUTTI i libri consigliati nei social, che fanno tanto trendy e trenduno. Per non riparlare dell'arretrato in ufficio, che già grida vendetta a pieni polmoni. Otto ore in più sarebbero davvero una gran cosa: un'ora per scrivere cose interessanti su FB, un altro paio per leggere romanzi, un'altra oretta per fare aggiornamento professionale, un'altra da dedicare agli amici, un'altra per riordinare casa, un'altra ancora per portarsi avanti con il lavoro e poter uscire dall'ufficio per tempo per andare dal parrucchiere prima che chiuda; ne rimane una per farsi venire in mente nuove idee.
Sì, farò così. Però non oggi. Forse domani. Per adesso, meglio se vado a dormire. Buonanotte.