Siamo alla seconda parte del corso su comunicazione, promozione e marketing organizzato dalla Regione Toscana per i bibliotecari delle province di Lucca, Pisa, Livorno e Massa Carrara. Un'ora e mezzo di viaggio in auto tranquillissimo da Pistoia alla Stazione Leopolda, giusto in tempo per prendermi un bel caffè al bar Colombre, con annesso un negozio di Libera, dove si vendono i prodotti realizzati nelle terre confiscate alla mafia (vedi): un posticino che consiglio a tutti, anche per il pranzo, visto che si mangia bene, si spende poco e si aiuta nel contempo una cooperativa che impiega almeno un ragazzo con sindrome di Down, il più preciso e attento cameriere che abbia mai visto.
Il corso procede molto bene, grazie alla partecipazione attiva e convinta di tutti i colleghi intervenuti, che si lanciano negli esercizi e nei giochi con un entusiasmo simile a quello di quando erano bambini. Li scopro particolarmente felici quando si vedono assegnare, a seguito delle loro risposte esatte, un piccolo premio da portare a casa: un oggetto di scarso valore economico, ma comunque tale da suscitare la loro curiosità e il loro divertimento.
Molti di loro sono "grandi", sia d'età che d'esperienza lavorativa, ma tutti hanno voglia di mettersi in gioco per riflettere criticamente sul ruolo del marketing e della promozione all'epoca dei social media e – soprattutto – all'epoca della crisi. Grandemente interessati al tema del pesonal branding: una nuova frontiera per i bibliotecari italiani.