Ci siamo ripresi dalla fatica del viaggio e del post-compleanno: l'acido lattico è stato riassorbito, così che possiamo dedicarci allo shopping, nella consapevolezza che i prezzi sono significativamente più bassi rispetto al nord. Scarpe, tovaglie, camicie: un fornitissimo mercato rionale, assieme a qualche negozio specializzato, ci aiuta ad alleggerire lo spirito e il portafoglio. Siamo in vacanza, e ci meritiamo qualche regaluccio extra.
Reggio è ancora invasa dai rifiuti, così come l'avevamo lasciata a natale. I cassonetti sono attorniati da cumuli alti di immondizia abbandonata a se stessa, recente e passata. Le strade sono pattumiere a cielo aperto: se si esclude la via Marina, pulita come il salotto di casa, il resto è quasi sempre impresentabile. Le strade sono così sconnesse da ricordare la Beirut del 1972: al confronto, via Dalmazia a Pistoia sembra un biliardo per la finale del campionato mondiale. Addirittura in alcuni punti sono arrivati a collocare dei bidoni della spazzatura in mezzo alla strada, dentro le buche, per permettere alle auto di girarci attorno per salvaguardare gli ammortizzatori.
Abbandono e incuria per gli spazi collettivi fanno da contrappasso a quella gentilezza che caratterizza i rapporti privati: quasi che non ci fosse relazione tra l'abitare lì e l'essere cittadino del luogo.